Secondo quanto indicato nel D.lgs. 81/2008 e s.m.i. (titolo VIII, capo I; Titolo VIII, capo II) la valutazione del rischio di rumore negli ambienti di lavoro, così come di altri agenti fisici, va intesa come una sezione del DVR unitamente alla relazione tecnica redatta da personale qualificato.
ECO esegue rilievi strumentali ai sensi delle norme UNI EN ISO 9612:2011 e UNI 9432:2011, al fine di permettere al datore di lavoro di procedere alla valutazione del rumore negli ambienti di lavoro e durante l’orario lavorativo, procedere alla verifica in fase preventiva e correttiva dell’esposizione quotidiana personale al rumore nei cantieri temporanei o mobili. È fondamentale predisporre una valutazione di impatto acustico professionale e mirata alle condizioni di uno specifico luogo di lavoro.
I dati così rilevati vengono successivamente elaborati con appositi software di calcolo per determinare il livello di esposizione personale giornaliera (Lex,8h), o settimanale (Lex,40h), confrontandoli con i valori limite di esposizione stabiliti dalla legge.
La relazione tecnica, comprensiva di eventuali misurazioni, dovrà poi essere tenuta in azienda per la programmazione ed attuazione delle misure preventive e correttive e, naturalmente, a disposizione degli organi di vigilanza.
Segue un estratto della pubblicazione a cura di INAIL “La valutazione del rischio rumore” ed. 2015, disponibile al link a destra.
Gli agenti fisici rappresentano dei fattori che provocano una trasformazione delle condizioni ambientali nelle quali essi si manifestano. Pertanto, la loro presenza determina un’immissione di energia negli ambienti di vita e di lavoro che, oltre ai valori tollerati, risulta ben si potenzialmente dannosa per la salute umana.
I rischi fisici contemplati nel Testo Unico della Sicurezza (D.lgs. 81/08) riguardano il rumore, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche di origine artificiale, il microclima di ambienti serveri, gli infrasuoni e le atmosfere iperbariche.
I rischi derivanti da agenti fisici nell’ambiente lavorativo debbono essere rimossi, o ridotti il più possibile […].