I campi elettromagnetici sono costituiti dalla combinazione del campo elettrico e del campo magnetico, e si propagano nell’aria sotto forma di onde elettromagnetiche. Presenti ovunque nel nostro ambiente, sono invisibili all’occhio umano e sono attribuibili al naturale fondo terrestre o ad eventi naturali (quale ad esempio può essere il campo elettrico generato da un fulmine).
Oltre alle sorgenti naturali, lo spettro elettromagnetico include anche i campi generati dalle sorgenti create dall’uomo, come ad esempio: antenne radio-televisive e di telefonia mobile, riscaldatori industriali ad induzione, termo-incollatrici a radiofrequenza, forni a microonde, piani cottura a induzione, radarterapia, elettrodotti e cabine elettriche, barriere antitaccheggio di centri commerciali, saldatrici, puntatrici, ecc.
La Direttiva 2013/35/UE del 26 giugno 2013, che ha abrogato la precedente Direttiva 2004/40/CE, indica le prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) con particolare riferimento alle radiazioni elettromagnetiche di frequenza da 0 Hz a 300 GHz.
La Direttiva Europea 2013/35/UE è stata recepita in Italia con il D.Lgs. 159 del 1 agosto 2016 e quindi deve essere utilizzata come riferimento per l’identificazione di valori di azione per l’esposizione dei lavoratori a campi elettromagnetici.
La legge italiana sopra citata è stata, di fatto, incorporata nel D.Lgs. 81/2008 al Titolo VIII (Agenti Fisici) – Capo IV (Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici)
Pertanto, il datore di lavoro è tenuto ad effettuare una valutazione del rischio per la salute e sicurezza dei propri lavoratori esposti a campi elettromagnetici secondo i criteri e i limiti individuati dal D. Lgs. 81/08.
Solo recentemente si è cominciato a studiare i possibili effetti nocivi dei campi elettromagnetici per salute umana, distinguendo effetti di natura acuta (quando si manifestano in breve periodo) e cronici (quando possono manifestarsi, anche dopo lunghi periodi, come conseguenza di esposizioni a bassi livelli per periodi prolungati).
Per gli effetti a lungo termine non si hanno ancora delle risposte certe, mentre per gli effetti di natura acuta è stato accertato che si verificano solo al di sopra di determinati livelli (soglie) di esposizione. Tra gli effetti di natura acuta si segnalano: opacizzazione del cristallino, anomalie alla cornea, alterazioni delle funzioni neurali e neuromuscolari; mentre per esposizioni a basse frequenze (50 Hz) sono segnalati: effetti sul sistema visivo e sul sistema nervoso centrale, extrasistole e fibrillazione ventricolare.
ECO Certificazioni attraverso tecnici qualificati e specialisti del settore, eroga il servizio di valutazione del rischio di esposizione da Campi Elettromagnetici da effettuare presso la sede del cliente.