Attrezzature in pressione. Come gestirne la sicurezza

Pubblicata il:13 Nov 2023

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A cura di Gualtiero Fabbri, Direttore Generale di ECO Certificazioni

Spesso abbiamo una percezione molto parziale rispetto alle attrezzature in pressione, sia per il loro numero e distribuzione, sia per la loro pericolosità. Ma prima di tutto, cosa sono?

La pentola a pressione che abbiamo in casa, la macchinetta del caffè, il contenitore di anidride per addizionare l’acqua, la vecchia bombola del gas che ancora viene utilizzata in qualche casa, la caldaia. Sono tutti esempi di attrezzature in pressione di uso quotidiano e che ben conosciamo.

Oggi però parliamo di attrezzature in pressione utilizzate in contesti lavorativi e, limitandoci a questo mondo, ci viene abbastanza naturale avvertire un certo grado di pericolosità se pensiamo alle raffinerie o altri impianti complessi. Conseguentemente avvertiamo la necessità che quegli impianti subiscano di un severo controllo da parte delle autorità competenti, sia relativamente all’impatto ambientale sia per ciò che concerne la sicurezza di chi ci lavora e di chi risiede nelle vicinanze.

Non ci viene altrettanto naturale considerare che, attraversando una zona industriale, possiamo tranquillamente stimare che in 8 capannoni su 10 siano installate delle attrezzature in pressione. Pensiamo per esempio alla disponibilità di aria compressa, al compressore che l’ha generata, alle tubazioni che la rendono fruibile nell’intero stabilimento, ai polmoni che ne garantiscono il flusso costante. Non solo, ma ci può sfuggire la percezione della pericolosità di quelle semplici attrezzature: un serbatoio d’aria può accumulare una quantità di energia (pressione x volume) pari ad una piccola bomba. Ne siamo coscienti? Ne gestiamo bene la sicurezza?

La normativa sul tema è molto rigorosa. Con l’esclusione di alcune attrezzature particolarmente semplici o relativamente poco pericolose, il Datore di Lavoro che installa e utilizza impianti in pressione (dai semplici polmoni d’aria ai generatori di vapore, dai vasi di espansione alle autoclavi, dai filtri alle tubazioni, etc.) deve approntare un sistema per la gestione della manutenzione, del controllo e della verifica dell’impianto e dei relativi dispositivi di sicurezza.

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